L’Associazione Italiana Ricerca Alzheimer (Airalzh Onlus), in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre) ha voluto sottolineare l’importanza della Ricerca sulla patologia rivolta sia alla diagnosi precoce che allo studio di metodologie per rallentare il processo della malattia e migliorare la vita di pazienti e caregiver.
Come sempre, nelle varie interviste agli esperti Airalzh, si è anche fatto il punto sullo stato della Ricerca, con i nuovi farmaci in corso di approvazione e le nuove metodologie non invasive, fra cui un tipo particolare di stimolazione cerebrale – messo a punto da uno dei ricercatori Airalzh – che porta dei miglioramenti sulla memoria a lungo termine dei pazienti affetti da malattia di Alzheimer. Un accento nuovo è stato posto sull’importanza dell’arte-terapia, un approccio alternativo nel controllo dei disturbi comportamentali che apporta al paziente una sensazione di benessere, tranquillità e soddisfazione distogliendolo dalle problematiche spazio-temporali che portano ansia.
Anche quest’anno, Airalzh Onlus – che ha tra i suoi principali obiettivi quello di sensibilizzare sempre più l’opinione pubblica sulla malattia – ha ottenuto l’appoggio di RAI PER LA SOSTENIBILITÀ. Per tre giorni, dal 19 al 21 settembre, Ricercatori e Clinici che fanno parte dell’Associazione sono stati ospiti di numerosi programmi televisivi e radiofonici, principalmente nelle emittenti Rai ma anche in altre private, per parlare dei risultati raggiunti dall’Associazione, a che punto è la Ricerca in Italia e nel Mondo e raccontare la malattia a tutto tondo: come e quando si manifesta, quali sono i sintomi e quale sia il corretto stile di vita da adottare.
In molte delle interviste radiofoniche e televisive, è stato dato spazio alla storia della signora Anna, scomparsa a 93 anni dopo aver convissuto con l’Alzheimer per ben 18 anni durante i quali ha trovato grande sollievo nel disegno. L’enorme quantità di quadernoni, pieni di scritti e di disegni realizzati durante il decorso della malattia sono state poi donate ad Airalzh, nella speranza di poter aiutare nella Ricerca contro questa terribile malattia.